Nessuna croce manca. L’epopea del milite ignoto: 1921-2021

Nessuna croce manca. L’epopea del milite ignoto: 1921-2021

Presentazione del volume domenica 19 dicembre 2021 ore 17.00 presso il museo MINE.

Cento anni sono trascorsi dal novembre 1921 quando a Roma, presso il monumento dedicato a Vittorio Emanuele II di Savoia si tumulavano le spoglie di un soldato sconosciuto, la cui bara, scelta casualmente, avrebbe simbolizzato il sacrificio di una generazione che aveva perso la vita durante la Grande Guerra. Da quel momento il monumento stesso divenne noto a tutti come Altare della Patria e tomba del Milite Ignoto. Fin dalla sua inaugurazione è ancora oggi il centro di tutte le solenni celebrazioni che riguardano la nazione. Nel tempo è divenuto anche il simbolo unitario di una rete di monumenti e di “altari civili” sparsi in tutto il territorio italiano sotto le più varie forme: statue, parchi e viali della Rimembranza, lapidi commemorative nei principali edifici pubblici e privati. Anche il territorio cavrigliese ebbe i suoi caduti, i cui nomi sono inscritti sulla pietra o lungo i viali della rimembranza a ricordo e simbolo di una memoria comune.

Nessuna croce manca, un verso di Giuseppe Ungaretti, tratto da San Martino del Carso è stato appositamente scelto per ricordare una guerra drammatica attorno alla quale si “fecero” gli italiani. Il milite ignoto divenne il simbolo di un popolo che proprio in guerra imparò a conoscersi e morì insieme. Grazie al lavoro di Roberto Reali, Adalberto Scarlino, Silvia e Antonella Fineschi, Paola Bertoncini, si ripercorrono cinque anni di storia italiana nelle quali le vicende nazionali si intrecciano con le locali: il milite ignoto e il passaggio del treno attraverso il Valdarno, quando giunse alla stazione di San Giovanni; agli alberi il compito di divenire nuovi simboli per la commemorazione dei caduti.