Mostra “MUSE PROFANE”

Mostra “MUSE PROFANE”

Inaugurazione della mostra sabato 1 aprile ore 18.00 – auditorium del museo MINE.

A cura di Lucia Fiaschi. Scrive la curatrice “Il lavoro di Traquandi mi sembra, più lo guardo, somigliante ad una tela la cui trama è fatta dai molti frammenti che la vita gli ha depositato in grembo, come accade quando le onde del mare, rotolando, depositano brandelli delle molteplici vite che hanno sfiorato e il cui ordito è fatto dai pensieri che questa trama tengono insieme. Sono pensieri di pace, innanzitutto, pensieri di libertà e di giustizia, adatti a tenere insieme frammenti fino a che essi si riconnettono definitivamente e la tela si fa resistentissima. Penelope tesseva e disfaceva il lenzuolo funebre e così controllava il tempo, fermando lo scorrere delle ore nell’attesa del ritorno di Odisseo; le Parche tessevano il filo della vita; Sherazade fermava la notte narrando e così di ora in ora si guadagnava la vita. Il mito lascia inequivocabile testimonianza del potere femminile sul tempo ed è questo il tema centrale della mostra, assieme a molti altri: la pace, la giustizia e la libertà che le donne e gli uomini di tutto il mondo meritano ed attendono. La tela multicolore di Traquandi è fatta di mille frammenti che provengono dagli innumerevoli cassetti della sua vita che egli apre scoprendosi di giorno in giorno più ricco e generoso. Compone poi a modo di collage e quando i frammenti trovano sulla tela il proprio assetto definitivo interviene con la pittura o con il segno. La cernita è copiosissima, come altrettanto copiosa è la messe delle fonti culturali ed artistiche, e su tutte emerge il surrealismo, che per Traquandi non è mera imitazione di metodo ma sostanza del processo creativo. Frammenti, ritagli di carta stampata e di fotografie emergono dai ricordi e immediatamente vengono alla mano dell’artista, ed essi chiedono, quasi creature dotate di volontà, il proprio posto sulla tela, e una volta soddisfatti ecco che interviene l’artista, che li setaccia e li elabora con pittura o doratura, a seconda della necessità, metodo ernestiano per eccellenza adatto a far scaturire tutto ciò che, esulando dalla razionalità, libera l’inconscio. Non vi è persona al mondo che possa davvero controllare questa modalità di composizione, poiché sempre sarà questa ad avere il pieno controllo sulla mano che ritaglia, accosta e sovrappone. Soltanto nella fase successiva l’artista sarà in grado di elaborare e riportare il tutto nella sfera della razionalità, rendendo esplicito ciò che è implicito, magma incandescente sul quale non è possibile alcun controllo. Nel momento della disposizione interviene la razionalità e Traquandi enuncia il suo racconto di pace e di giustizia, e allora vediamo la Vergine con il seno scoperto che tiene nella mano forbici e una ciocca di capelli, racconto della tragedia delle donne iraniane – hanno capito benissimo il potere delle donne tanto che le vogliono fermare ad ogni costo – oppure la bella che con gli occhi bendati addenta il simbolo della pace, o ancora Venere anadiomene che dalle spiagge della Cirenaica si fa argine alla zattera dei profughi del mare, e così via. È allora che interviene Sherazade a fermare la notte e a guadagnarsi la mattina, come sempre faremo noi Muse profane.”

La mostra resterà aperta dal 1 aprile al 6 maggio negli orari di apertura del museo. Ingresso libero.