Le balze
Qui le bellezze naturali offrono grandi emozioni. Percorrere a piedi o a cavallo uno dei canyon che si insinuano fra le alte e scoscese pareti delle balze
permette di immergersi in un’atmosfera fiabesca e misteriosa. È un territorio in continuo movimento, modellato dalla natura, inutilizzabile dagli uomini. Fu forse proprio per questa sua funzione di ostacolo e barriera rispetto al fondovalle che alla fine del 1200 la Repubblica Fiorentina decise di costruire sull’altopiano delimitato dalle balze la città murata di Castelfranco di Sopra.
Nel settembre del 2008 Castelfranco di Sopra è stata premiata dal Touring Club Italiano, con attestato di benemerenza, per l’impegno e il contributo profuso nella valorizzazione delle balze, vero e proprio simbolo di area protetta di particolare pregio ambientale e naturalistica.
Le balze rappresentano l’aspetto più spettacolare e singolare del paesaggio del Valdarno Inferiore e ne raccontano la storia più remota e i suoi mutamenti.
Narrano un territorio in cui, tre milioni di anni fa, si formò un lago intorno alle cui sponde vissero elefanti, ippopotami, rinoceronti, iene e tigri. Nell’arco del tempo, delle mutazioni del territorio e dell’aumento dei detriti sul fondo del lago, siamo arrivati all’aspetto attuale: una fascia pianeggiante verso il Pratomagno intagliata da altissime pareti verticali, chiamate “balze”. Anche Leonardo Da Vinci ne rimase affascinato e lo raffigurò in alcuni suoi dipinti, come si vede nel paesaggio che fa da sfondo della Gioconda.