Tra Terra e Tempera

Tra Terra e Tempera

Giovanni di ser Giovanni, detto lo Scheggia Annunciazione Affresco staccato, 1440-1450 Castelfranco di Sopra, Badia di San Salvatore a Soffena

L’itinerario del primo Rinascimento in Valdarno intitolato “Terra e Tempera” vuole portare il visitatore all’interno dell’arte custodita, o il più delle volte nata, sul territorio valdarnese.

L’idea per questo percorso nasce dalla mostra Tra terra e tempera. pittura e scultura a confronto attraverso i maestri del rinascimento organizzata nel 2009 dal Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie e dal Comune di San Giovanni Valdarno. L’obiettivo della mostra è di illustrare i caratteri significativi del primo Rinascimento e in particolare il dialogo tra scultura e pittura, attraverso l’esposizione di quattro opere di grandi maestri: Beato Angelico, Filippo Brunelleschi, Donatello e lo Scheggia, mostrate in rapporto alla collezione del Museo, composta soprattutto da dipinti del Quattrocento fiorentino, tra cui la straordinaria Annunciazione del Beato Angelico.

L’itinerario interessa il comune di Bucine, in particolar modo l’antichissima Badia di S. Piero a Ruoti, dove è esposta la tavola dell’Incoronazione della Vergine tra i Santi e Annunciazione di Neri di Bicci, figlio di Bicci di Lorenzo. Percorrendo la strada della Setteponti, attraversiamo Castelfranco di Sopra dove, poco fuori dal centro, troviamo la Badia di S. Salvatore a Soffena dove è possibile ammirare alcuni affreschi in stile ancora goticheggiante, ma anche opere vicine allo stile al primo Rinascimento come l’Annunciazione (ispirata dai modelli del Beato Angelico) di Giovanni di ser Giovanni, detto lo Scheggia.Francesco d’Antonio di Bartolomeo Madonna del Latte e i Santi Giorgio e Giovanni Battista Affresco, 1430 Loro Ciuffenna, Santuario della Madonna delle Grazie

Anche il comune di Loro Ciuffenna presenta opere degne di nota, sia nella sua frazione di Montemarciano, dove sull’altare maggiore del Santuario della Madonna delle Grazie troneggia un affresco raffigurante la Madonna del Latte e i Santi Giorgio e Giovanni Battista di Francesco d’Antonio, sia nel centro abitato nella Chiesa di S. Maria Assunta. Una delle iconografie più ricorrenti nella produzione artistica del Valdarno è proprio la Vergine del Latte. La testimonianza più importante di questo tema iconografico è presente nel Tempietto Robbiano, che realizzò Andrea della Robbia su commissione della Confraternita del Sacro Latte custodita nel Museo della Collegiata a Montevarchi.

Anche nella Pieve di S. Maria a Scò a Pian di Scò ritorna il tema della Vergine, comprovato dalla scultura in gesso policromo della Madonna col Bambino.

Ambito di Giovanni della Robbia Pietà Terracotta dipinta, 1500-1520 circa Terranuova Bracciolini, chiesa di Santa Maria BambinaProseguendo il nostro itinerario a San Giovanni Valdarno, patria di Masaccio e dello Scheggia, suo fratello minore, troviamo altri esempi di arte rinascimentale. Proprio allo Scheggia sono riconducibili gli affreschi nella navata destra della chiesa di San Lorenzo raffiguranti il Martirio di San Sebastiano, Sant’Antonio Abate in trono e storie della sua vita, San Lorenzo, Stigmate di San Francesco, Sant’Antonio da Padova e San Bernardino da Siena.

Il percorso si conclude visitando Terranuova Bracciolini. Nella Chiesa di S. Maria Bambina, posta nella piazza centrale dell’abitato, si conserva un gruppo fittile attribuito all’ambito di Giovanni della Robbia: Pietà, le Tre Marie e San Giovanni. L’opera è concepita come una grande composizione teatrale, un tableaux vivant, espressione del clima religioso presente nell’intera valle nei primi anni del ‘500 e riconducibile al pensiero savonaroliano della lamentazione e del pentimento. All’interno della cerchia muraria è situata la chiesa di S. Biagio ai Mori, coeva proprio alla fondazione di Terranuova. Le pareti sono decorate da affreschi tre-quattrocenteschi, tra cui la Madonna in trono tra l’arcangelo Raffaele e Tobia e San Romualdo, di ambito fiorentino e originariamente attribuita a Fra’ Diamante.